Padova, città d’acque
Padova un tempo era una città d'acque, ricca di Navigli.
Il Naviglio è una canale artificiale navigabile scavato dall’uomo per collegare un corso d’acqua con un altro.
Padova, entro le mura, era percorsa da un Naviglio Interno, un antico canale che dal Castello Carrarese, dalla torre della Specola, si biforcava, attraversando la città con due percorsi interni che poi si ricongiungevano alla Conca di Navigazione delle Porte Contarine, che raccordava le due diverse altezze di percorso. Il Naviglio Interno era attraversato da numerosi ponti di epoca romana e fungeva inoltre da fossato di difesa della prima vecchia cinta muraria medievale.
Dalle Porte Contarine partiva poi il Naviglio del Piovego, un canale di circa 8 km, scavato nel 1209 dai padovani, per collegarsi al Naviglio della Riviera del Brenta, via Noventa Padovana, nei pressi di Stra, e quindi a Venezia e la sua laguna. Al Portello venne creato l'antico porto fluviale, arricchito durante la dominazione veneziana dalla scenografica Scalinata del Burchiello.
Nel 1198 iniziò lo scavo del Naviglio chiamato Canale Battaglia, che dal Bassanello collega Padova con Battaglia Terme e, quindi, con Monselice; l’acqua fu poi immessa nel 1201.
A causa delle piene del Bacchiglione, Padova era soggetta a piene devastanti e, quindi, nel 1842, durante la dominazione austriaca, iniziarono i lavori per lo scavo del Naviglio chiamato Canale Scaricatore, dal Bassanello a Voltabarozzo, con il compito di far defluire le piene al di fuori del circuito delle acque interne di Padova, scaricando le acque nel canale Roncajette.
Ma le piene continuavano allagando la città: devastante quella del 1882 e poi nel maggio 1905 e nel 1916 e nel 1919. Pertanto nel 1922 si progettò un ampliamento e prolungamento del canale Scaricatore e un nuovo taglio rettilineo in modo che il canale Scaricatore e il Piovego fossero collegati, raccordando le due diverse altezze dei percorsi attraverso la monumentale Conca di Navigazione di Voltabarozzo.
I lavori cominciarono nel 1930 e furono completati dopo l’ultima guerra. Si realizzò così, da Voltabarozzo al Piovego (zona attuale inceneritore), un nuovo Naviglio chiamato Canale San Gregorio.
Il risultato finale è un comodo e profondo Naviglio di circa 7 km, dal Piovego al Bassanello, una sorta di circonvallazione fluviale che dagli anni ’50 ha sostituito il Naviglio Interno di Padova che è stato in gran parte interrato.
Il sistema d’acque e fiumi attorno Padova era articolato e poneva la città al centro di un complesso sistema di comunicazione fluviale che la collegava da un lato con le varie realtà produttive dell’entroterra e dall’altro alla laguna di Venezia.
Lungo i Navigli, un tempo, venivano trasportate merci e persone: oggi sono percorsi da piccole imbarcazioni amatoriali e da battelli e motonavi che ogni anno portano migliaia di persone, gruppi di turisti e di amici in festa.